Link alle vecchie pagine del KKE

I siti web internazionali dell KKE passano gradualmente a nuovo formato pagina. Le versioni precedenti delle pagine aggiornate e i loro contenuti si trovano ai link seguenti:

Intervento di Giorgos Marinos membro del PB del CC del KKE al 16 ° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai a Guayaquil, Ecuador

Contributo del Partito Comunista di Grecia (KKE)

Giorgos Marinos, membro dell'Ufficio politico del CC del KKE | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Cari compagni,

Ringraziamo il Partito Comunista dell'Ecuador che ospita il 16° Incontro Internazionale e salutiamo i Partiti comunisti che vi partecipano.

Esprimiamo la nostra solidarietà internazionalista con il popolo dell'Ecuador, con i popoli dell'America Latina, con i comunisti e i movimenti popolari che si trovano ad affrontare la repressione dello stato, gli attacchi e le persecuzioni anticomuniste.

Dichiariamo la nostra volontà di intensificare gli sforzi per ottenere la liberazione dei tre militanti cubani che ancora sono imprigionati negli Stati Uniti.

Cari compagni

Sono gli eventi stessi a dimostrare che abbiamo molto lavoro da fare.

Il capitalismo si fa ancora più aggressivo e pericoloso per i popoli e si caratterizza per la sua offensiva su larga scala contro i diritti della classe operaia e degli strati popolari, per le crisi e le guerre imperialiste.

I compiti dei comunisti sono molto importanti e richiedono imprescindibilmente lo scambio sistematico delle esperienze dello sviluppo della lotta in ogni paese, l'intensificazione degli sforzi per coordinare la nostra attività e costituire le basi per il rafforzamento del Movimento comunista internazionale .

E' ben noto che la crisi di sovraccumulazione e sovrapproduzione di capitale scoppiata in modo sincronizzato nel 2008 in molti paesi esprime l'anarchia della produzione capitalistica, le sue contraddizioni, l'acuirsi della contraddizione fondamentale tra il carattere sociale della produzione e del lavoro e l'appropriazione capitalistica dei loro risultati, sul terreno del potere dei monopoli e della proprietà capitalistica dei mezzi di produzione.

La realtà, cioè, rivela che la base della crisi non è l'una o l'altra forma di gestione borghese. La crisi non è un prodotto del "neo-liberismo", o della "attività incontrollata delle banche", come sostengono le forze dell'opportunismo, il Partito della Sinistra Europea (PSE) in Europa. Queste affermazioni confondono i popoli, giustificano il sistema capitalista e le sue leggi economiche, fomentano l'illusione che esistano forme di gestione del sistema a favore dei popoli e appoggiano la forma di gestione socialdemocratica.

In Grecia, durante la crisi capitalistica si è manifestato un attacco su larga scala contro la classe operaia, gli strati popolari e i giovani, con conseguenze dolorose su salari, pensioni, diritti sindacali e di sicurezza sociale.

La disoccupazione ha superato il 30% della forza-lavoro.

Durante la crisi, il governo socialdemocratico del PASOK prima, e la coalizione tra PASOK e il partito liberale ND poi, hanno imposto dure misure antipopolari, decise in seno all'Unione europea (UE) e nello "stato maggiore" del capitale prima della crisi; portano avanti la ristrutturazione capitalistica con lo scopo di ridurre il prezzo della forza-lavoro e rafforzare la competitività e la redditività delle grandi imprese.

Il fatto è che, nonostante la distruzione delle forze produttive e dei capitali, nonostante le aspettative che sono state alimentate, assistiamo alla stagnazione e addirittura alla recessione dell'economia in Europa, compresi gli Stati capitalisti forti come la Germania, l'Italia, la Francia.

L'offensiva antipopolare è in corso in tutti gli Stati europei, a prescindere dal fatto che abbiano firmato protocolli con l'Unione europea e il Fondo Monetario Internazionale, a prescindere dai loro livelli di disavanzo e indebitamento.

Lo stato maggiore borghese cerca di intrappolare i popoli nella logica dell'una o dell'altra formula di gestione, nella politica economica "restrittiva" o in quella "espansiva"; rispolverano il keynesismo, vengono spacciate per nuove le dottrine antipopolari già provate. La conclusione fondamentale è che ogni formula di gestione borghese, anche in condizioni di crescita economica, ha come criterio il profitto dei monopoli. Di conseguenza, le misure antipopolari continueranno.

Nella linea della gestione del sistema, oltre ai tradizionali partiti borghesi, si muovono anche i nuovi partiti socialdemocratici con radici opportuniste, come SYRIZA in Grecia.

Questo partito sta tentando di creare un'impressione positiva all'estero, compresa l'America Latina, e di presentarsi come una forza radicale.

Tuttavia, nei fatti appoggia lo sviluppo capitalistico, l'Unione europea imperialista e la sua strategia. E' a favore della permanenza della Grecia nella NATO e dà le sue "credenziali" agli Stati Uniti e alle forze del capitale a livello nazionale e internazionale.

La sua linea politica si basa sul rafforzamento della competitività e della redditività del capitale, non ha nulla a che fare con il soddisfacimento dei bisogni della gente e con il recupero delle perdite che i lavoratori hanno sofferto durante la crisi. Ricicla la disoccupazione e gestisce la povertà.

Al contrario, il KKE lavora per organizzare la lotta operaia e popolare, appoggia la lotta del Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) e delle altre organizzazioni militanti dei contadini, dei lavoratori autonomi delle città, delle donne e dei giovani; entra in conflitto con le forze del capitale, con la linea politica antipopolare dei governi e dell'UE; contribuisce a organizzare la resistenza e lotta per il recupero delle perdite subite dai lavoratori durante la crisi; lotta per il contrattacco popolare, per l'alleanza popolare, contro i monopoli, contro il capitalismo.

La lotta quotidiana del KKE nelle fabbriche, nelle imprese, nei settori, nei quartieri popolari non si limita alla creazione di migliori condizioni di vendita della forza lavoro.

Bensì, è vincolata allo sforzo per raggruppare il movimento operaio, per rafforzare l'orientamento di classe dei sindacati, la loro capacità di concentrare le forze della classe operaia nel conflitto contro il capitale, contro i suoi rappresentanti politici ed il sindacalismo padronal-governativo, che costituisce il veicolo della collaborazione tra classi e del disarmo dei lavoratori e ha gravi responsabilità nell'arretramento del movimento operaio.

Il nostro partito sta intensificando i suoi sforzi affinché la classe operaia, classe dirigente della società, costruisca la sua alleanza con gli strati popolari, affinché si rafforzi la lotta antimonopolista - anticapitalista.

Recentemente, il 1° novembre, migliaia di lavoratori e lavoratrici, le forze popolari e i giovani hanno partecipato alla grande manifestazione nazionale organizzata dal Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) ad Atene, in collaborazione con molte altre organizzazioni militanti di contadini, lavoratori autonomi delle città, donne e studenti contro l'offensiva del capitale e la linea politica antipopolare del governo e dell'UE.

Più di 1.000 sindacati e altre organizzazioni del movimento popolare hanno deciso di partecipare alla manifestazione, tra cui un numero significativo di organizzazioni sindacali nelle quali il PAME ha rappresentanza maggioritaria.

Cari compagni,

Durante la crisi capitalista, si è intensificata l'aggressività imperialista e si sono acutizzati i conflitti inter-imperialistici.

Nel sud-est del Mediterraneo, continua l'intervento imperialista in Iraq e in Siria, con il nuovo pretesto di combattere "Stato islamico" e gli jihadisti.

La Turchia non solo mantiene la sua occupazione di gran parte di Cipro, ma contesta anche la sovranità dell'isola e della Grecia, viola i confini, calpesta i diritti sovrani. La competizione per il controllo degli idrocarburi nella regione si sta intensificando.

Israele continua la sua offensiva omicida contro il popolo palestinese e gode del sostegno degli Stati Uniti e dell'Unione europea, che condannano la resistenza popolare come terrorismo, che equiparano la vittima con il carnefice.

L'intervento di UE-USA e NATO in Ucraina e l'ascesa di forze reazionarie e persino fasciste ai vertici dello Stato e del governo del paese, competizione generale tra le potenze euro-atlantiche e la Russia hanno creato una situazione esplosiva.

Questi eventi, l'intensificazione dell'anticomunismo, il tentativo di messa al bando del Partito Comunista di Ucraina e la messa al bando di partiti comunisti in Europa e in altre regioni del mondo, richiedono il rafforzamento della vigilanza e della solidarietà internazionalista.

Cento anni dopo la Prima guerra mondiale e 75 anni dopo la Seconda, incombe un grande pericolo di conflitti militari generalizzati.

Qual è il filo che collega questi sviluppi? Quali sono le vere cause degli interventi e le guerre imperialiste?

I monopoli e i principali gruppi di imprese hanno un ruolo centrale nell'imperialismo, che è la fase suprema del capitalismo (e non solo l'espressione di una politica estera aggressiva). Essi competono per espandere le loro attività commerciali, per il controllo dei mercati, delle risorse naturali e dei condotti energetici, il che si esprime anche a livello inter-statale.

Questo si manifesta in focolai vecchi e nuovi di tensione e di guerra. La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, violenti.

I comunisti hanno la grande responsabilità di illuminare e guidare la classe operaia e gli strati popolari in modo che superino le varie trappole messe dalle borghesie e dalle unioni imperialiste, in modo che si organizzino e mostrino la loro forza.

Ogni passo indietro dei partiti comunisti nella lotta politica indipendente, ogni coinvolgimento nelle contraddizioni e nei piani inter-borghesi, o la partecipazione a governi di gestione borghese, ha avuto conseguenze dolorose per i popoli.

La lotta di massa contro i piani imperialisti deve andare di pari passo con l'organizzazione della lotta per sradicare le cause della guerra, per rovesciare la barbarie capitalista.

Il KKE svolge in molte forme la sua azione contro le guerre, gli interventi e le minacce imperialiste, ma non si limita a questo.

La linea di lotta elaborata dal 19° Congresso del nostro partito, che si è tenuto nel 2013, ha un'importanza più generale. Essa prevede che nel caso di coinvolgimento della Grecia in una guerra imperialista, il KKE deve essere pronto a guidare l'organizzazione indipendente della resistenza operaia e popolare affinché si leghi alla lotta per sconfiggere la classe borghese, tanto quella nazionale quanto quella straniera in qualità di invasore.

Cari compagni,

E' un fatto che la strategia dei partiti comunisti e la direzione di base della loro lotta sono determinate dal carattere della nostra epoca.

Questo determina il carattere della rivoluzione e le sue forze motrici, la linea di raggruppamento, la politica di alleanze, il lavoro ideologico-politico nella classe operaia affinché la sua lotta sia orientata verso il rovesciamento delle cause dello sfruttamento.

Lo sviluppo sociale si muove verso un livello più alto e non può arretrare a causa dell'avvento della controrivoluzione e del rovesciamento del socialismo in Unione Sovietica e negli altri paesi socialisti.

L'intero corso storico è stato caratterizzato da grandi conflitti sociali, vittorie e sconfitte delle classi dirigenti in ogni fase. Sono stati fatti passi indietro, ma l'elemento determinante è stata la legge generale della sostituzione del vecchio sistema economico-sociale con quello nuovo.

Il capitalismo si è sviluppato, la concentrazione e centralizzazione del capitale hanno portato alla nascita dei monopoli, delle società per azioni. I presupposti materiali per la costruzione della nuova società socialista sono maturati. Questi sono gli elementi di base per l'elaborazione di una strategia rivoluzionaria moderna, incentrata sul carattere socialista della rivoluzione e sulla risoluzione della contraddizione fondamentale tra capitale e lavoro.

La strategia delle "tappe intermedie" tra il capitalismo e il socialismo opera all'interno del quadro del sistema di sfruttamento, siccome il potere e i mezzi di produzione restano nelle mani della classe borghese e vengono mantenuti lo sfruttamento capitalista e l'anarchia produttiva.

Questa strategia ha causato un arretramento nella lotta del movimento comunista, è una delle cause della sua crisi e porta alla partecipazione o al sostegno a governi borghesi, alla ricerca di governi di "sinistra" a gestione borghese. Le conseguenze di tutto ciò sono estremamente negative.

Il fattore soggettivo, il partito comunista e la classe operaia, viene "educato" sulla base di una soluzione circoscritta nel quadro del capitalismo, sprecando, in questo modo, tempo prezioso.

Purtroppo, tutto ciò non è stato ancora compreso. I sostenitori di tali posizioni sono arrivati al punto di tacciare di settarismo chi afferma la necessità del socialismo.

Lenin nella sua opera "Sotto la bandiera altrui" , in riferimento alla "nostra epoca", che ha avuto inizio con la Prima guerra mondiale ed è stata confermata dalla Rivoluzione Socialista d'Ottobre del 1917, pone la classe borghese nella "stessa situazione" nella quale si trovavano i signori feudali, parlava dell'epoca dell'imperialismo e degli scontri imperialisti.

Noi viviamo in questa epoca, l'epoca della transizione dal capitalismo al socialismo ed è necessario discutere approfonditamente sulla strategia che corrisponde alla nostra epoca.

Il 19° Congresso del KKE ha valutato che nel corso degli ultimi 20 anni, le già mature pre-condizioni materiali per il socialismo in Grecia si sono ulteriormente sviluppate. I rapporti capitalistici si sono ampliati e rafforzati, nella produzione agricola, nell'istruzione, nella sanità, nello sport e nei mass media. Si è sviluppata una maggiore concentrazione del lavoro salariato e del capitale nell'industria manifatturiera, nel commercio al dettaglio, nelle costruzioni e nel turismo. Con l'abolizione del monopolio statale nelle telecomunicazioni e nelle sezioni monopolizzate dell'energia e dei trasporti, si sono sviluppate imprese a capitale privato.

La quota di lavoro salariato sul totale dei posti di lavoro è aumentata in modo significativo.

Sulla base di queste costatazioni, il KKE è giunto alla conclusione che il popolo greco si libererà dalle catene dello sfruttamento capitalistico e delle unioni imperialiste quando la classe operaia, insieme ai suoi alleati, porterà a compimento la rivoluzione socialista e avanzerà verso la costruzione del socialismo-comunismo.

Il cambiamento rivoluzionario in Grecia sarà socialista.

Le forze motrici della rivoluzione socialista saranno la classe operaia come forza trainante, i semi-proletari, gli strati popolari oppressi dei lavoratori autonomi delle città e i contadini poveri.

Il KKE agisce nella direzione della preparazione del fattore soggettivo per la prospettiva della rivoluzione socialista, nonostante il periodo del suo scoppio sia determinato dalla situazione rivoluzionaria (Quando le classi dominanti non possono più governare alla vecchia maniera, e le classi dominate non vogliono più vivere allo stesso modo), che è un fattore oggettivo.

Il rafforzamento del KKE e della KNE, il ricompattamento del movimento operaio e l'alleanza popolare sono le direzioni fondamentali che rispondono alla necessità di preparare il partito e il movimento operaio.

L'Alleanza Popolare esprime gli interessi della classe operaia, dei semi-proletari, dei lavoratori autonomi e dei contadini poveri, dei giovani e delle donne degli strati popolari in lotta contro i monopoli e la proprietà capitalista, contro l'integrazione del paese nelle unioni imperialiste.

Alleanza Popolare è un'alleanza sociale e ha caratteristiche di movimento con orientamento antimonopolista e anticapitalista.

I partiti che hanno tale linea parteciperanno negli organi e nelle fila dell'Alleanza attraverso i loro quadri e membri, attraverso i membri delle loro organizzazioni giovanili, che vengono eletti negli organi del movimento e agiscono nelle organizzazioni popolari non come membri dei partiti. Questo vale anche per il nostro partito.

Il movimento operaio, il movimento dei lavori autonomi delle città e degli agricoltori e la forma che la loro alleanza assume (Alleanza Popolare) con obiettivi anti-monopolisti e anti-capitalisti, con l'attività di avanguardia delle forze del KKE, in condizioni non rivoluzionarie, costituiscono il germoglio per la creazione del fronte rivoluzionario operaio e popolare in condizioni rivoluzionarie.

Cari compagni,

Il KKE esamina attentamente i processi in atto in America Latina e lo sviluppo del movimento operaio e popolare.

Appoggia gli sforzi di Cuba contro l'embargo degli Stati Uniti e la continuazione di ogni tipo di attacco. Condanna i tentativi di imposizione di colpi di stato e soluzioni reazionarie.

Esprime la sua solidarietà con i militanti colombiani delle FARC-EP.

Allo stesso tempo, riteniamo necessario concentrarsi su alcuni temi e partecipare alla discussione che è iniziata nel Movimento comunista internazionale su questioni di importanza strategica.

Ampi strati popolari in America Latina, indignati dalla politica antipopolare dei governi liberali e socialdemocratici, hanno affidato il loro voto a forze politiche che hanno promesso sollievo dalla povertà, hanno parlato di indipendenza e di sovranità di questi paesi, con particolare attenzione su come affrontare i rapporti diseguali e le dipendenze dagli Stati Uniti.

Come valutiamo la situazione?

In primo luogo, non si può nascondere che in questi stati il potere politico e mezzi di produzione appartengono alla classe borghese, che il profitto è il criterio di sviluppo e che viene mantenuto lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Questo è il problema fondamentale. I governi "progressisti", con alcune differenze tra i vari paesi, stanno gestendo il sistema capitalista. Alcuni di loro adottano misure per alleviare le condizioni di estrema povertà delle forze popolari e per salvaguardare un livello minimo di servizi sociali in modo che la forza-lavoro, che resta una merce, possa essere riprodotta. Alcuni persino nazionalizzano alcune imprese private, in particolare nel settori energetico e in quello minerario.

Tuttavia, questo elemento non costituisce un cambiamento radicale, perché si tratta di uno sviluppo che si sta svolgendo nel quadro generale dei rapporti capitalistici di produzione e di proprietà statale (il capitalista collettivo), e non cambia il carattere di sfruttamento del sistema.

In passato, ci sono state imprese di proprietà dello Stato e servizi sociali relativamente estesi durante i governi (specialmente) socialdemocratici in molti paesi capitalisti d'Europa, ma al contempo c'era un alto livello di sfruttamento della classe operaia e le crisi non sono state evitate.

In secondo luogo, mantenendo la base economica capitalista si determinano l'anarchia produttiva e le condizioni per l'insorgere delle crisi del capitalismo, con l'aumento della disoccupazione, la crescita della povertà relativa e assoluta, l'abolizione di qualsiasi diritto conquistato nel periodo precedente.

Le leggi dello capitalistico di recente ha portato al rapido aumento dell'inflazione in Argentina, in Venezuela, ecc., a livelli molto elevati, che si traduce nella riduzione del potere d'acquisto delle famiglie degli strati popolari. Il divario tra l'aumento della produttività e il livello dei salari reali si è ulteriormente allargato.

Il riferimento alla riduzione della percentuale di povertà non può nascondere il problema della povertà diffusa, le cause che la creano e riproducono e, allo stesso tempo, gli enormi profitti che sono nelle mani dei capitalisti.

In ogni caso, i programmi di riduzione della povertà vengono attuati in molti paesi capitalisti allo scopo di evitare insurrezioni e ammansire la classe operaia.

A nostro parere, i partiti comunisti devono lavorare costantemente, senza sosta al fine di armare la classe operaia in modo che sia in grado di lottare per la ricchezza che produce e che le appartiene.

Il Brasile è la 6a potenza capitalista del mondo.

Possiede un settore industriale forte e una produzione agricola sviluppata, infrastrutture significative, risorse minerarie ed energetiche. Possiede una classe operaia numerosa.

Il suo capitale monopolistico estende le sue attività in America Latina e in Africa, in particolare, e in molte altre regioni del mondo. Prende parte alla competizione inter-imperialista internazionale, utilizzando la partecipazione del Brasile nei BRICS.

Sono 100 i gruppi di imprese che dominano nell'industria, nell'estrazione mineraria, nel settore agro-alimentare, in quello finanziario, nella vendita al dettaglio e nei servizi, con un alto livello di redditività.

In questo Paese, 53 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà e 23 milioni in condizioni di povertà assoluta estrema.

Il 5% dei più ricchi possiede un reddito maggiore di quello del 50% più povero.

Inoltre, i recenti sviluppi in Argentina ci mostrano quanto utopiche siano le illusioni alimentate riguardo una linea politica a favore del popolo nel quadro del capitalismo.

Gruppi monopolistici di rilievo, nazionali e stranieri, controllano tutti i settori dinamici dell'economia, ad esempio, le industrie siderurgiche e automobilistiche, la lavorazione degli alimenti, ecc.

I governi di Argentina hanno ristrutturato l'enorme debito che è aumentato durante (e dopo) la crisi del 2001, ma è il popolo ad averne fatto e a farne tutt'ora le spese. Il popolo paga un debito del quale non ha alcuna responsabilità e dalla cui creazione non ha tratto alcun beneficio.

La linea politica di base del governo è l'appoggio e il rafforzamento del capitale argentino di fronte ai suoi concorrenti in America Latina e nel sistema imperialista internazionale. Il tasso di sfruttamento della classe operaia è aumentato.

Il governo promuove importanti accordi economici con Cina, Russia così come con gruppi monopolistici degli Stati Uniti, come nel caso della ben nota "Chevron" e lo sfruttamento dei ricchi depositi di gas (nell'area di Vaca Muerta).

Stiamo parlando di Brasile e Argentina, ma sottolineando che la situazione della classe operaia e degli strati popolari in altri paesi dell'America Latina con una posizione inferiore nella piramide imperialista, in cui governi "di sinistra" sono al potere, è ancora peggiore.

Affrontare questi problemi cronici, garantire il diritto al lavoro, servizi sanitari gratuiti, l'istruzione, traguardi raggiunti da Cuba nel suo percorso iniziato con la Rivoluzione, mette in evidenza la necessità del socialismo, la necessità del potere della classe operaia.

L'argomento del cambiamento positivo nei rapporti di forza a favore dei popoli e dei partiti comunisti in America Latina non esprime la realtà. La partecipazione o l'appoggio ai governi di "sinistra" indebolisce i processi radicali, rafforza la posizione della socialdemocrazia e ha un impatto negativo sui partiti comunisti.

In Europa, partiti che portano il titolo di "partito comunista", come in Francia e in Italia, hanno partecipato a governi di "sinistra" e di "centro-sinistra". Questa esperienza è stata dolorosa e ha trascinato il movimento operaio indietro di molti anni. Questi governi hanno attuato una dura politica antipopolare, hanno partecipato ad interventi militari imperialisti, il movimento comunista è stato ritenuto responsabile di queste cose e tacciato di essere inaffidabile.

Questi "esperimenti" hanno fallito miseramente e hanno aperto le porte al ritorno di governi conservatori, di destra che hanno sfruttato le aspettative deluse del popolo per imporre dure politiche antipopolari.

Questa idea di "progressismo", così come l'analisi che abbellisce la reale natura delle unioni interstatali, si integra nel corredo ideologico del cosiddetto "Socialismo del XXI secolo", usato per manipolare i popoli (in particolar modo) dell'America Latina.

Esso costituisce un veicolo di promozione della posizione opportunista della "umanizzazione" del capitalismo, esalta il parlamentarismo e svilisce la lotta rivoluzionaria. Fin dalla sua prima apparizione, ha tentato di calunniare il socialismo scientifico e la costruzione socialista in Unione Sovietica.

L'utopia della democratizzazione dello stato borghese e del potere dei monopoli, la promozione di una forma "mista" di economia capitalista, vengono presentati come "nuovi modelli" di socialismo.

Anziché la classe operaia, la classe di avanguardia la cui missione storica è rovesciare lo sfruttamento capitalista, viene presentata come "soggetto rivoluzionario" un'accozzaglia di movimenti con posizioni socialdemocratiche e neo-keynesiane. Anziché la politica di alleanze necessaria ai partiti comunisti per contribuire alla concentrazione e preparazione delle forze operaie e popolari con orientamento anticapitalista e antimonopolista, viene promossa e praticata la cooperazione tra partiti comunisti e socialdemocrazia (di sinistra).

Cari compagni,

Il KKE da anni lotta contro la NATO, un'alleanza politica e militare che costituisce il braccio armato dell'imperialismo europeo e statunitense e che è responsabile di decine di interventi militari, guerre e colpi di stato. Il nostro partito lotta sulla linea del disimpegno dalla NATO, per il popolo che sia sovrano del proprio paese.

Le posizioni che parlano di "dissoluzione"/scioglimento della NATO, se slegate dalla lotta per il disimpegno di ciascun paese, indeboliscono la lotta contro questo apparato assassino.

Il KKE lotta contro l'UE, l'unione inter-statale imperialista in Europa, con l'obiettivo del disimpegno, per il potere e la ricchezza nelle mani del popolo e per lo sviluppo di rapporti economici paritari e di mutuo beneficio con altri stati e popoli.

Il nostro partito ha un fronte aperto contro le forze borghesi ed opportuniste che abbelliscono il ruolo dell'UE e la supportano, come il Partito della Sinistra Europea (PSE).

Il problema non è soltanto l'una o l'altra politica antipopolare dell'UE, bensì la sua natura di classe di unione dei monopoli contro i popoli.

Alcuni compagni ci chiedono perché il KKE è uscito dal "gruppo di sinistra" del GUE/NGL.

A questi compagni rispondiamo che il Comitato Centrale del nostro partito ha rilevato che questo gruppo è stato trasformato nel gruppo parlamentare del Partito della Sinistra Europea, che questo gruppo appoggia l'UE e ha appoggiato gli interventi e le guerre imperialiste, come ad esempio in Libia e Siria. Partiti come Die Linke, SYRIZA e altri, promuovono l'anticomunismo, partecipano all'attacco contro l'Unione Sovietica e la sua storia, partecipano ad eventi che gettano benzina sul fuoco nell'attacco ai danni di Cuba.

Il KKE non fa parte di nessun gruppo politico. Il suo gruppo di parlamentari europei conduce attività su diversi fronti, dentro e fuori il parlamento europeo, ed è a completa disposizione dei partiti comunisti e operai. Coloro che hanno previsto l'isolamento del KKE e hanno tentato di calunniarlo sono stati smascherati ancora una volta.

Cari compagni,

E' iniziata una discussione riguardo i BRICS, ed è necessario che noi rispondiamo ad una domanda fondamentale.

Qual è la base oggettiva, il criterio che determina il carattere dei BRICS, la cooperazione inter-statale di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa? 

L'evidenza dei fatti dimostra chiaramente che si tratta di stati capitalisti, anelli importanti della catena del sistema imperialista, con forti monopoli che ne controllano l'economia.

Lo sviluppo e i rapporti diseguali sono le caratteristiche fondamentali. La competizione dei BRICS con gli USA e l'UE si affianca alla competizione tra gli stessi stati che compongono i BRICS, in quanto le capacità e gli interessi politici, economici e militari della Cina, ad esempio, sono diversi da quelli degli altri stati. Persino le forze che appoggiano i BRICS sono preoccupate dal rallentamento osservato nelle economie di questi stati. E questo è soltanto un aspetto degli sviluppi, giacché lo scoppio della crisi sta crescendo in grembo al capitalismo, come da suo DNA.

Cari compagni,

E' iniziata una discussione sul carattere e sul ruolo delle unioni inter-statali in America Latina. Ad esempio, sulla "Unione delle Nazioni Sudamericane" (UNASUR), sul "Mercato Comune del Sudamerica" (MERCOSUR), sulla "Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi" (CELAC) o altre unioni.

La realtà dimostra che queste sono unioni di stati capitalisti, indipendentemente dal fatto che vi partecipano stati i cui governi si definiscono "di sinistra". La base di queste unioni sono i grandi gruppi monopolistici e i loro interessi. Questo è il punto di partenza delle transazioni commerciali e finanziarie che vengono promosse per lo sviluppo dei rapporti tra gli stati membri e dei rapporti con altri paesi capitalisti o unioni imperialiste.

Allo stesso tempo, la creazione di una sempre più densa rete di unioni inter-statali capitaliste rafforza i meccanismi di cooperazione tra gli stati borghesi in un processo che, in ultima istanza, agisce contro la lotta dei popoli.

Nel quadro dello sviluppo diseguale e delle relazioni diseguali tra stati, risalta il ruolo dominante di Brasile ed Argentina, che stanno usando queste unioni per portare avanti ulteriormente gli interessi dei monopoli.

I rapporti tra le unioni di America Latina, USA e UE sono rapporti di competizione per il controllo dei mercati e allo stesso tempo sono rapporti di cooperazione economica e politica.

Alcuni compagni stanno riflettendo sulla natura della "Alleanza Bolivariana per le Americhe" (ALBA), cui partecipa anche Cuba.

Riteniamo che l'elemento fondamentale che determina la natura dell'ALBA sia il fatto che si tratta di un'organizzazione inter-statale nella quale gli stati capitalisti sono prevalenti, e la partecipazione di Cuba non modifica tutto ciò.

In seguito al rovesciamento del socialismo in Unione Sovietica, è stata promossa la visione di un "mondo multipolare" come contrappeso agli USA, posizione che esalta i BRICS e le altre unioni inter-statali.

Obiettivamente, questa posizione si basa su una visione aclassista del carattere delle potenze capitaliste, tradizionali o "emergenti", nelle quali predominano i monopoli. Questi stati svolgono un ruolo essenziale nell'esportazione di capitali, ricercano una posizione di dominio nella propria regione e occupano una posizione importante nel sistema imperialista.

L'approccio a un "mondo multipolare" come mezzo per assicurare la pace e gli interessi popolari è sbagliato. In realtà, questa visione tratta il nemico come un alleato, intrappola le forze popolari nella scelta di un imperialismo o unione imperialista e danneggia il movimento operaio.

Cari compagni,

Il KKE sin dal primo istante della controrivoluzione contribuisce con tutte le sue forze al raggruppamento del movimento comunista, alla sua unità su base rivoluzionaria e alla coordinazione della sua lotta.

Vent'anni dopo il rovesciamento controrivoluzionario, la crisi del Movimento comunista continua.

Posizioni borghesi e opportuniste influenzano i partiti comunisti o vengono da essi adottate, riproducendo, in questo modo, la crisi del movimento.

Se non si opera una rottura, se la strategia del movimento comunista non viene indirizzata verso la concentrazione e la preparazione delle forze operaie e popolari alla lotta per il rovesciamento del capitalismo, se la lotta contro l'opportunismo non si rafforza e non si chiarisce che il socialismo è l'unica soluzione che possa soddisfare i bisogni del popolo, allora la situazione peggiorerà negli anni avvenire.

La logica delle specificità nazionali ha costituito lo strumento dell' "eurocomunismo" per negare le leggi scientifiche della rivoluzione e della costruzione socialista, e oggi il problema si manifesta con gli stessi o con simili argomenti.

Ovviamente, ciascun partito comunista nel proprio paese ha il dovere di studiare lo sviluppo del capitalismo e la struttura sociale allo scopo di prendere le misure necessarie ad adattare la propria strategia e la propria tattica, sviluppando così la lotta di classe con maggiore efficacia.

Tutt'altra cosa rispetto a usare le "specificità" per giustificare la sostituzione della via rivoluzionaria con il parlamentarismo, la degradazione del socialismo a cambiamenti governativi della gestione borghese, come fa ad esempio il Forum di San Paolo.

La costruzione socialista è un processo unificato che inizia con la presa del potere della classe operaia, affinché si crei un nuovo modo di produzione che predominerà con la piena abolizione dei rapporti capitalisti e del conflitto capitale-lavoro salariato.

La socializzazione dei mezzi di produzione e la pianificazione centrale sono leggi scientifiche della costruzione socialista, condizioni necessarie per la soddisfazione dei bisogni del popolo.

Cari compagni,

I diversi approcci a questioni importanti richiedono ulteriori e approfondite discussioni. Questo è innegabile. Tuttavia, allo stesso tempo, ci sentiamo obbligati ad appoggiare con decisione la lotta della classe operaia, dei settori popolari, dei giovani, a utilizzare tutte le possibilità per coordinare le nostre attività.

In questo senso, proponiamo di esaminare assieme alcune attività comuni per il breve periodo, delle quali vorremmo menzionare le seguenti: 

Appoggio alle lotte operaie per i diritti sindacali, sociali e democratici dei lavoratori. Azioni coordinate per il Primo Maggio, promozione del 70° anniversario della Federazione Sindacale Mondiale (WFTU).

Campagna contro l'anticomunismo, culminante il 9 Maggio 2015, Giorno della vittoria antifascista.

Intensificazione della lotta contro le minacce, gli interventi e le occupazioni imperialiste; campagna contro la NATO ecc.



IMG_1335