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49° Festival della KNE-Odigitis

Sabato 23 settembre si sono concluse con successo le iniziative del 49° Festival della Gioventù Comunista di Grecia (KNE) e della sua rivista Odigitis, svoltesi in tutte le principali città della Grecia e concluse con tre giorni di eventi politici e culturali ad Atene.

Per 3 giorni, decine di migliaia di persone e giovani hanno assistito a dibattiti politici, concerti, mostre, spettacoli teatrali e sono stati organizzati intrattenimenti speciali per bambini. I visitatori hanno anche avuto l'opportunità di incontrare e discutere con i delegati di 29 organizzazioni giovanili comuniste di tutto il mondo.

 

Le attività politiche del Festival sono culminate con il discorso di Dimitris Koutsoumbas, Segretario Generale del Comitato Centrale del KKE, che ha sottolineato, tra l'altro, quanto segue:

"Siamo noi a 'bruciare' di indignazione nei luoghi di lavoro contro i crimini commessi dai padroni e contro le mostruose misure antioperaie, noi a rendere ancora più massiccia la partecipazione ai sindacati e a organizzare la lotta.(....) C'è una via d'uscita. C'è speranza. La strada su cui dobbiamo marciare esiste. È il cammino del popolo che salva il popolo, con il KKE in prima linea: è la via per il socialismo, dove vivremo i nostri giorni più radiosi, i giorni in cui il popolo e i giovani non vivranno in miseria, ma disporranno di tutto ciò che meritano. Sarà un mondo in cui tutto ciò che stiamo vivendo oggi non sarà altro che il tragico ma irreversibile passato di un sistema che si basa sul profitto degli sfruttatori.

"Il KKE è qui per aprire la lotta affinché il popolo diventi padrone della propria terra. Affinché il popolo raggiunga il potere e la ricchezza che produce. Affinché il popolo e i suoi figli possano vivere in sicurezza e godersi la vita. In modo che i frutti della fatica del lavoro vengano restituiti ai lavoratori. Possiamo raggiungere questo obiettivo, perché avremo chiuso con i parassiti che si appropriano del lavoro di molti e la ricchezza tornerà generosamente a coloro che la producono. Venite con noi, camminiamo insieme sul sentiero del rovesciamento del sistema, per vivere i nostri giorni più fulgidi. (...)

"C'è una corrente che cresce, che contesta la politica dominante e il suo carattere di classe, che tutti i partiti del capitale e i loro governi hanno servito con abnegazione. È la volontà di cercare una soluzione ai problemi di oggi attraverso la lotta organizzata, la partecipazione al movimento, l'azione collettiva. E questa corrente si rafforzerà quando più persone si uniranno al KKE in tutte le battaglie che verranno.(...)

"Perché il KKE e il KNE hanno una risposta alla domanda 'cosa c'è che non va'. Perché non siamo legati all'attuale sistema marcio e quindi possiamo non solo smascherarlo, ma soprattutto combatterlo. Perché abbiamo un piano elaborato scientificamente per uscire da questa impasse una volta per tutte. Immaginate come sarebbero potute essere diverse le cose se, al posto dell'attuale Stato borghese, avessimo avuto un altro Stato, un autentico Stato dei lavoratori e del popolo; un altro potere che avesse pianificato e attuato tutto quanto necessario per soddisfare i bisogni dei molti, i lavoratori, e non per il profitto di pochi, i capitalisti. (...)

"Abbiamo a che fare con uno Stato che serve solo il profitto capitalista e, di conseguenza, non è disposto né in grado di portare avanti una pianificazione integrata in materia urbanistica, di pianificazione territoriale, di protezione civile che provveda davvero ai bisogni contemporanei del popolo. D'altra parte, lo Stato è perfettamente in grado di pianificare e promuovere i grandi obiettivi della borghesia, che sono specifici in ogni regione.

"Guardiamo la Tessaglia, che ora è allagata. Si tratta di una regione snodo di transito di materie prime ed energia. Una regione di basi militari della NATO. Una regione di grandi gruppi imprenditoriali agroalimentari. Guardiamo a Rodi e Corfù, che, colpite da violenti incendi durante l'estate, sono i 'gioielli' del miracolo turistico che quest'anno ha battuto il record del 2019, ma questo record si è basato sull'esaurimento di migliaia di giovani che lavorano durante la stagione turistica. Guardiamo ad Alexandroupolis, la città dove le fiamme hanno minacciato l'ospedale della città e che gioca un ruolo di primo piano nel coinvolgimento della Grecia nel massacro imperialista in Ucraina. (...)

"Gli ultimi tre mesi hanno dimostrato che c'è un solo vero oppositore al governo ND, tornato al potere. E questo avversario è il Partito Comunista di Grecia. Perché solo il KKE e la KNE possono assumersi la responsabilità di organizzare la resistenza e il contrattacco contro la politica antipopolare del governo, che d'ora in poi crescerà in tutti i settori, come sta già accadendo. (...)

"Basti pensare alla legge antioperaia approvata ieri, che incorpora una direttiva dell'UE nella legislazione greca. Sono arrivati a definire un 'diritto' il fatto che nel 2023 i lavoratori dovranno cercare un secondo e un terzo lavoro, lavorare fino a 13 ore al giorno, per garantirsi appena la sopravvivenza e non una vita dignitosa. Hanno concesso ai datori di lavoro il diritto di assumere persone come ostaggi, e non come lavoratori, con contratti a zero ore, senza nemmeno l'obbligo di assumerli, e quindi di pagarli, per determinate ore durante il mese. Hanno votato per applicare multe e finanche il carcere a chi si oppone a questa giungla lavorativa e sciopera, invitando i colleghi a fare lo stesso. Ma ND è tradizionalmente il partito che serve i grandi imprenditori e i loro interessi di ogni tipo in questo Paese.

"E come al solito, ND ha trovato il consenso dei socialdemocratici compromessi di SYRIZA e del PASOK. Questi partiti hanno fatto del loro meglio per difendere la direttiva antioperaia dell'UE contro i lavoratori, affermando in sostanza che la direttiva è buona, ma che è il governo ad averla interpretata male. Come al solito, eccellono nell'arte di giustificare l'UE dei monopoli. (...) Questi partiti, proprio come Nuova Democrazia, non hanno avuto problemi a dare istruzioni ai loro rappresentanti nella GSEE (Confederazione Generale dei Lavoratori Greci) e in altre grandi federazioni sindacali di ostacolare e minare lo sciopero, di non permettere che venissero prese decisioni sulla partecipazione e, alla fine, di non intraprendere alcuna azione. Naturalmente hanno fallito, grazie alla presenza e all'azione del KKE e del PAME (Fronte Militante di Tutti i Lavoratori).

"Chi ha reagito senza perdere tempo, senza risparmiare sforzi e sacrifici, affinché tutti i lavoratori potessero essere informati e rispondere a questo attacco? Sono state le forze del KKE a mobilitarsi per organizzare lo sciopero dell'altro ieri, affinché il messaggio che i lavoratori e le giovani generazioni non hanno intenzione di legittimare questa mostruosità fosse sentito forte e chiaro. (...)

"Tutte le grandi lotte recenti e il rafforzamento elettorale del KKE trasmettono il messaggio che ogni giorno sempre più persone cercano di trovare una via d'uscita ai loro problemi seguendo la strada della lotta organizzata, la strada della sfida a tutti i governi antipopolari e alle facili soluzioni che vengono 'dall'alto'. In questa lotta, nei sindacati, nelle associazioni studentesche, nelle organizzazioni del movimento radicale delle donne, dei lavoratori autonomi, c'è posto per tutti. E, naturalmente, al fianco e all'interno dei ranghi del KKE e del KNE. (...)

"Allo stesso tempo, il tavolo dei negoziati per i pericolosi accordi della NATO nelle relazioni greco-turche è ben apparecchiato. Mitsotakis non ha detto molto dopo l'incontro con Erdoğan, ma abbiamo capito bene dove stanno andando le cose per quanto riguarda i diritti sovrani del Paese e la questione di Cipro. Allo stesso tempo, il coinvolgimento del nostro Paese nella guerra imperialista, che è in costante escalation, porta solo nuovi pericoli.

"Molte cose stanno accadendo e continueranno ad accadere. Questa situazione solleva una grande domanda: quale dovrebbe essere l'atteggiamento di ciascuno di noi, indipendentemente dalle nostre precedenti decisioni, riguardo all'importante battaglia delle elezioni comunali e regionali? (...) Nei giorni che restano lottiamo tutti insieme per fare un passo avanti, per rafforzare ancora di più la corrente che contesta la politica dominante. Facciamo perdere ancora più voti ai partiti del sistema e ai loro candidati, così come a tutti coloro che si presentano come presunti 'indipendenti'. Isoliamo i criminali nazisti, ovunque osino apparire e chiedere il voto del popolo. Rafforziamo ulteriormente le liste sostenute dal KKE nei Comuni e nelle Regioni [la cui denominazione è People's Rallying, ndt]. (...) Non c'è altra soluzione! Unitevi al KKE! Andiamo avanti, apriamo la strada alla nuova società della pace, dell'uguaglianza, della fraternità, dell'abolizione dello sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo; apriamo la strada al socialismo!".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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25.09.2023

Traduzione da Resistenze.org