Link alle vecchie pagine del KKE

I siti web internazionali dell KKE passano gradualmente a nuovo formato pagina. Le versioni precedenti delle pagine aggiornate e i loro contenuti si trovano ai link seguenti:

Lotta operaia e popolare organizzata contro l'intensificazione della repressione, l'autoritarismo e le persecuzioni giudiziarie

 


19/12/2013

Il KKE desidera informare i Partiti Comunisti, la classe operaia e le forze popolari in generale che ultimamente in Grecia si sta intensificando l'offensiva statale, governativa e padronale contro il movimento sindacale di classe, contro le forze del Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME), contro il Fronte Militante di Tutti i Contadini (PASY) e contro gli studenti militanti.

Accanto alla stigmatizzazione degli scioperi come illegali e abusivi, all'intensificazione dell'intervento delle forze di polizia nelle manifestazioni, alla recrudescenza della repressione e all'acursi dell'anti-comunismo, sta sviluppando un piano di persecuzione giudiziaria contro i quadri del PAME e del KKE, dei contadini e degli studenti in lotta.

Si tratta di un'offensiva generale contro i lavoratori che lottano per soddisfare le richieste popolari in conflitto con le forze del capitale, l'Unione Europea imperialista e la linea politica anti-popolare del governo di coalizione costituito dal Partito liberale della ND e il Partito socialdemocratico del PASOK.

Le persecuzioni e le condanne dei tribunali borghesi non hanno come obiettivo solo i dirigenti del PAME e degli altri gruppi militanti che ovviamente non si piegano davanti a tali decisioni, allo stesso modo che le migliaia di militanti del movimento in condizioni ancora più difficili e a cui si devono le conquiste dei lavoratori che vengono adesso demolite.

Il loro obiettivo principale è quello di intimidire i lavoratori per far si che non partecipino nel loro sindacato, per far si che non si organizzino, non protestino, non scioperino, non reclamino. Nel frattempo, arriva una nuova ondata di misure anti-popolari che possono provocare massicce mobilitazioni popolari orientate a contestare il potere del capitale, del sistema capitalista di sfruttamento. Questo è precisamente ciò che stanno cercando di impedire con un crescente autoritarismo e le persecuzioni giudiziarie.

In particolare:

Il 18 dicembre 2013 è stato emesso un verdetto di colpevolezza nei confronti del sindacalista comunista Sotiris Zaraniopoulos, membro della Segreteria Esecutivo del Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME), e di Anna Ananiadou, quadro del PAME nel settore dei mezzi di comunicazione e giornalista del quotidiano del CC del KKE , "Rizospastis", a 6 mesi di carcere per l'intervento simbolico del PAME nel telegiornale del canale ET3, il 17 dicembre 2009, che era una giornata di sciopero generale.

Nei prossimi giorni è prevista la sentenza per i 35 sindacalisti del PAME che hanno cercato di effettuare una protesta presso l'ufficio del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale il 30/01/2013. Inoltre, sono in attesa del processo i quadri del sindacato di classe dei marinai, che quattro anni fa stavano proteggendo il loro sciopero nel porto del Pireo.

Non c'è quasi nessuna mobilitazione importante di un settore di lavoratori o di altri settori popolari per le loro giuste rivendicazioni in difesa talvolta della loro stessa esistenza, che non incontrino la repressione dei meccanismi delle autorità.

Un esempio emblematico è la criminalizzazione della lunga lotta eroica dei lavoratori delle Acciaierie Greche, che difendevano il loro lavoro. Ventiquattro scioperanti sono posti nel banco degli imputati.

Ci sono stati numerosi verdetti di colpevolezza a carico di sindacalisti e di membri dei sindacati nell'area cantieristica navale di Perama. Contro questi sindacati sono state emesse centinaia di richieste identiche, con accuse chiaramente infondate e fabbricate dagli imprenditori. Si tratta di un gruppo di imprenditori che chiamavano la nazista Alba Dorata  per "ripulire" l'area dal PAME.

Il 17 ottobre 2013, il presidente del sindacato del Turismo e Ristorazione in Larissa e un altro lavoratore hanno ricevuto una condanna senza precedenti da parte dei tre magistrati della Corte a un anno di prigione e privazione dei diritti politici.

Il 23 ottobre 2013, 10 contadini di Elassona sono stati condannati dai tre giudici del tribunale a 7 mesi di carcere per aver partecipato a una manifestazione di contadini nel 2009.

Il 4 novembre, 86 dei 92 contadini accusati sono stati condannati a cinque mesi di carcere per le manifestazioni del 2009. Il 2 dicembre, cinque contadini sono stati condannati dal tribunale di secondo grado di Kozani a 4 mesi di prigione per le manifestazioni nel gennaio 2010.

In Tessaglia, così come in altre regioni della Grecia, è iniziato un nuovo ciclo di persecuzioni, con decine di procedimenti preliminari e avvisi di processo in corso, a scapito dei leader contadini che hanno partecipato alle manifestazioni dello scorso inverno.

L'8 ottobre 2013, 6 studenti del 1° anno della Scuola Secondaria Tecnica di Lamia sono stati condannati con rito abbreviato; il 16 ottobre, altri 10 studenti della Scuola Secondaria Tecnica di Igoumenitsa sono stati arrestati e portati in tribunale. Inoltre, ha avuto luogo l'irruzione della polizia e l'intervento dei magistrati nelle scuole di tutto il paese dove gli studenti sono in lotta; magistrati e poliziotti minacciano e fanno citazioni contro le associazioni dei genitori.

Questi eventi, che sono solo un campione della escalation dell'offensiva anti-operaia e anti-popolare, rivelano il carattere di classe della "democrazia" parlamentare borghese, come dittatura dei monopoli ed evidenziano il carattere di classe della "giustizia" borghese. Rivelano gli obiettivi combinati dell'anticomunismo e delle persecuzioni contro la lotta popolare, evidenziando ancora una volta il ruolo dell'UE e delle promesse di "democrazia". Dimostrano quanto siano pericolose le posizioni degli apologeti opportunisti e borghesi che stanno parlando di umanizzazione del capitalismo e di una gestione migliore della democrazia borghese.

In queste condizioni è di particolare importanza la posizione del KKE e del PAME che sottolineano la necessità per i lavoratori e i settori popolari poveri di rifiutare e combattere l'autoritarismo e in generale la politica antipopolare e sollevare la loro militanza al fine di soddisfare i propri bisogni. Non devono abbassare la testa. Non hanno nulla da perdere se lottano. Perderanno solo se mostrano paura e tolleranza. Se lo decidono i lavoratori, nessun governo, nessuna giustizia, nessuna polizia, nessun padrone, nessuno Stato potrà resistere di fronte a queste lotte.