Link alle vecchie pagine del KKE
Dichiarazione dell'Ufficio politico del Comitato centrale del KKE
- No al rinnovo dell'accordo Grecia-USA per le basi militari
- No alla visita del Segretario di stato USA M. Pompeo
Il KKE invita i lavoratori, il popolo e i giovani a manifestare contro la visita del Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, e soprattutto contro la trasformazione della Grecia in una vasta base USA-NATO.
Questa trasformazione è parte del "Dialogo strategico" con gli Stati Uniti, avviato dall'ex governo SYRIZA con la fase 1 e potenziato dal governo di ND con l'attuale fase 2.
Il KKE chiede di opporsi e partecipare in massa alle mobilitazioni del movimento contro la guerra e antimperialista in tutto il paese contro la visita del Segretario di Stato americano. Chiede il sostegno alle diverse dimostrazioni affinché le basi USA-NATO in Grecia si chiudano e il nostro paese possa allontanarsi dai pericolosi piani e competizioni imperialisti.
L'"Accordo di cooperazione in materia di difesa reciproca", che è già stato preparato all'insaputa del popolo e dovrebbe essere firmato durante la visita del Segretario di Stato americano, Pompeo, ad Atene, espone il nostro paese e il nostro popolo a grandi rischi. Si prepara a trasformare "una volta per tutte" più della metà della Grecia in una base assassina degli Stati Uniti e della NATO e dei loro piani sui Balcani, Mar Nero, Mediterraneo orientale e Golfo Persico, e fare del nostro popolo un bersaglio delle competizioni imperialiste che imperversano in tutta la regione per spartirsi il bottino dell'energia, delle vie di trasporto e delle sfere di influenza.
Il governo di ND, nel quadro del "Dialogo strategico" con gli Stati Uniti, avviato dal governo SYRIZA, procede al rinnovo pluriennale o permanente dell'accordo greco-USA sulle basi militari, il suo potenziamento ed espansione.
Il potenziale della base di Souda, che già supporta le loro operazioni dal Mar Nero al Medio Oriente e Nord Africa, viene ulteriormente espanso.
Nella base aerea di Larissa l'uso di UAV statunitensi (veicoli aerei senza equipaggio) e altri velivoli è consolidato.
Gli elicotteri statunitensi sono presenti in modo permanente nella Grecia centrale (attualmente Stefanovikio in Magnesia è utilizzato per un "uso saltuario").
Un'unità USA-NATO è installata ad Alexandroupolis, poiché vogliono sfruttare il suo porto per scopi militari (dispiegando forze USA-NATO nell'Europa orientale lungo il confine con la Russia) ed espandere gli interessi economici degli Stati Uniti nella regione.
Le affermazioni del governo e degli altri partiti euroatlantici secondo cui la permanenza della Grecia sul carro imperialista della NATO, degli Stati Uniti e dell'UE garantisce la pace e la sicurezza nella regione, sono infondate e antistoriche.
Le loro basi non sono costruite per proteggere il paese e le frontiere, ma per servire da base per la guerra e gli interventi, per proteggere gli interessi dei giganti dell'energia.
Questo è ciò che intende l'ambasciatore degli Stati Uniti, G. Pyatt, quando afferma ripetutamente che la Grecia è una "cerniera geopolitica" e uno "stato di prima linea" per gli Stati Uniti. In particolare:
Sulla "prima linea" dei piani di guerra nel Golfo Persico e contro il popolo iraniano, come la base di Souda è stata durante tutti gli anni precedenti in "prima linea" negli interventi imperialisti in Siria, Libia e così via.
In prima linea nei piani della NATO di circondare la Russia nel Mediterraneo orientale e nel Mar Nero.
In prima linea nei piani per mantenere la Turchia nel campo USA-NATO, assumendo il ruolo di "cinghia di trasmissione", aprendo solidi piani di cogestione nell'Egeo e a Cipro.
La partecipazione in questi piani trasformerà la Grecia in un "magnete" per potenziali attacchi. Il nostro paese è già stato preso di mira. Le dichiarazioni degli militari russi e iraniani che affermano che nel caso in cui i loro paesi siano minacciati, punteranno i loro missili contro i paesi che ospitano le basi statunitensi, sono significative.
Altrettanto infondati e antistoriche sono le affermazioni secondo cui in questo modo il nostro Paese è protetto dall'aggressione turca. La Turchia, in quanto forza NATO, intensifica l'aggressione nel Mar Egeo e nel Mediterraneo orientale, mettendo in discussione e violando i confini.
La partecipazione del nostro paese alla NATO e all'UE nel corso degli anni, la presenza di basi NATO in Grecia non solo non ha ostacolato, ma al contrario, ha acuito l'aggressione turca. La NATO non riconosce confini nell'Egeo, che considera un unico spazio commerciale. Svolge il ruolo di "Ponzio Pilato" nelle controversie greco-turche. Inoltre, la promozione della divisione e del co-sfruttamento delle ricchezze minerarie a Cipro e nell'Egeo viene condotta sotto gli auspici della NATO, degli Stati Uniti e dell'UE.
Questa è l'essenza dei fatti, che non può essere mistificata nonostante le menzogne che raccontano sui presunti "benefici" che il popolo greco riceverà. Le uniche "ricompense" sono quelle che la borghesia si aspetta a proprio vantaggio, mentre per il popolo il prezzo è ancora più rischioso a causa dei loro piani, dove i popoli sono stati le vittime, e che portano nuove guerre, povertà, emigrazione dalle loro terre d'origine. A trarre vantaggi saranno solo quei settori del capitale che conseguono profitto dall'energia e da altri parternariati commerciali, che tra l'altro, trasferiscono la ricchezza nazionale nelle mani degli interessi commerciali nazionali ed esteri.
Il KKE difende fermamente gli interessi del popolo, lavora per lo sviluppo della lotta congiunta dei popoli, per una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e richiede:
- Denuncia immediata dell'"Accordo di cooperazione in materia di difesa reciproca", la chiusura della base di Souda e delle altre basi militari USA-NATO.
- Nessuna partecipazione delle forze armate greche alle missioni imperialiste all'estero, allontanamento dalla NATO e dalle alleanze predatorie dell'UE.
- Rafforzamento della lotta per il distacco dalla NATO e dall'UE.
- Rafforzamento della lotta congiunta e della solidarietà dei popoli contro la guerra imperialista e il sistema che la sostiene.
Questi sviluppi richiedono vigilanza e azione. Devono suscitare allarme, una vera opposizione. Con intensità ancora maggiore, più persone devono unirsi alla lotta per informare, mobilitarsi. Le migliaia di firme già raccolte dopo l'appello del Comitato di lotta contro l'accordo sulle basi devono essere moltiplicate. Ancora più organizzazioni e sindacati devono impegnarsi per il successo delle mobilitazioni che si terranno durante la visita del Segretario di Stato americano in Grecia per la fase 2 del "Dialogo strategico".
Deve risuonare ovunque il messaggio: "Niente terra, niente acqua per gli assassini dei popoli".
01/10/2019
L'UP del CC del KKE
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare